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“Gusto Italiano, la potente diplomazia della gastronomia” (Articolo Kathimerini 16 novembre 2022)

Margarita Pournara per la rubrica “ATHINAIKA PLUS” di Kathimerini

Percorrendo la Vassilissis Sofias nella serata di lunedì per varcare la soglia dell’Ambasciata d’Italia, pensavo che la serata di promozione della gastronomia italiana a cui ero stata invitata, anche se sembrava appetitosa, era probabilmente inutile. Non esiste nessun essere umano in tutto il creato che non giuri sulla pizza, sulla pasta e sui gelati, ma anche su tutti i piatti a base di pesce che Montalbano si gusta prima di svelare un crimine. Armata di Aperol Spritz servitomi all’ingresso (c’era uno speciale van-bar) ho fatto proprio questa domanda in maniera brutale ad Alessandro Tutino, a capo dell’Ufficio Stampa dell’Ambasciata. “Certo”, mi ha risposto, “tutto il mondo conosce e ama i prodotti italiani, ma questa serata non riguarda soltanto questo: ci sono altri due temi molto importanti per i quali vorremmo che i greci ci appoggiassero”.

E quali sono? Innanzitutto che ci opponiamo uniti al sistema Nutriscore di segnalazione dei prodotti agricoli e di allevamento attualmente al vaglio del Legislatore europeo, su iniziativa di alcuni Paesi nordici. Vorrebbero che sulle confezioni venissero apposti dei colori (verde, arancione, rosso) che avvertano i consumatori della quantità di grassi. In parole povere se dovesse essere approvata questa mozione, l’olio italiano e greco, il parmigiano ma anche la nostra feta sembrerebbero non idonei dal punto di vista nutrizionale, come ha sottolineato anche l’Ambasciatrice Patrizia Falcinelli nel suo discorso, aggiungendo: “L’Italia avanza come controproposta alternativa il sistema più bilanciato Nutrinform, che non fa distinzioni, ma è basato su dati oggettivi a vantaggio del consumatore, dal momento che prende in considerazione un’equilibrata combinazione di alimenti e stile di vita sano, senza fare torto a prodotti o preparazioni specifiche”.

Inoltre, l’Italia vuole il nostro supporto alla candidatura di Roma per ospitare Expo 2030, dal titolo “Persone e Regioni: sviluppo urbano (rigenerazione), integrazione e innovazione”, con la missione di rendere più comprensibile lo sviluppo sostenibile delle regioni, tramite un percorso di cooperazioni e collaborazioni.

Io e le 200 e più fortunate persone presenti durante la serata gastronomica per la celebrazione del Gusto Italiano, a cura dello chef dell’Ambasciata Marco Serra, ci siamo abbuffati con piacere di ogni leccornia italiana. Dai formaggi e salumi serviti come antipasti freddi insieme a verdure e carciofi alle paste freschissime preparate davanti ai nostri occhi. Inutile dire che c’era la coda davanti ai tegami della carbonara (quella vera) ma anche davanti alla pinsa, un piatto romano amato ovunque. Il colpo di grazia è arrivato con i gelati, il tiramisù e tutti i dolci peccaminosi che col Nustriscore avrebbero avuto il bollino rosso. Quindi sì, lottiamo perché non venga mai approvato…