L’Istituto Italiano di Cultura di Atene, assieme a Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Riccione Teatro, Fondazione Michael Cacoyannis e Scuola d’Arte Drammatica “Technon Ekatò”
presentano
In scena… Il teatro italiano contemporaneo
Giovedì 7 e Venerdì 8 novembre 2024 – ore 20:00
Fondazione Michael Cacoyannis
(Pireos 206, Atene)
*gli spettacoli sono in lingua greca*
Verranno portati in scena sei spettacoli ad atto unico, scritti da sei drammaturghi italiani contemporanei vincitori di importanti competizioni teatrali i quali, pur nella diversità del linguaggio e dello stile, hanno come tema comune il mistero sempre attuale e sempre irrisolvibile delle relazioni umane approcciato da diverse prospettive.
In scena:
Filomela, di Giulia Cipollari
Sullo sfondo di Ovidio e della vita della poetessa italiana Antonia Pozzi, seguiamo il rapporto di potere tra una studentessa, che scrive poesie, e due uomini. Uno è suo padre, l’altro un professore. Violenza emotiva e conclusione tragica all’estremo.
Intenso, di Denise Diaz
La storia d’amore tra due donne e il loro intensissimo dialogo, un dialogo che oscilla tra la devozione assoluta e il litigio, diventa l’occasione per evidenziare, attraverso un finale fortemente surreale, l’insostenibile distopia della realtà sociale odierna.
Il tempo è slogato, Jacopo Giacomoni
Una battuta dell’Amleto diventa il titolo di questo atto unico attraverso il quale seguiamo il tentativo di un figlio di avere una conversazione con il padre. Ma la mente del padre, immersa nella demenza, rende la comunicazione tra i due piuttosto impossibile. Memoria al collasso.
Imprimatur, di Alessandro Paschitto
Dialoghi telefonici lasciati in sospeso, attori e suggeritori che si nascondono dietro gli altoparlanti, grida senza motivo, rumori vari e fastidiosi, titoli assurdi e sparsi e tanto altro, apparentemente “senza rima”, evidenziano un Logos che cerca di salvare il salvabile.
Gateaway, di Eliana Rotella
La trascrizione di un dialogo, alcuni messaggi mai recapitati e alcuni silenzi diventano l’occasione per ricordare che, come in ogni forma di comunicazione, molte cose rimangono non dette e non finite. Il genere degli attori non gioca il minimo ruolo.
Tappeto rosso, di Giulia Trivero
Il noto mito degli Atridi, un dialogo tra un’Elettra e una Crisotemi contemporanee, nonché un monologo parallelo di un Oreste contemporaneo, diventano in questa pièce il tappeto per far emergere alcune delle tante dinamiche familiari problematiche e, in definitiva, senza tempo.